
26 Mag Le cose che si amano non si posseggono mai completamente. Semplicemente si custodiscono
Custodia
Custodire
Custode
Spesso nel nostro parlare facciamo uso di queste parole.
Così il vocabolario della lingua italiana presenta la parola “custodia”: sostantivo femminile, (dal lat. custodia, der. di custos -odis «custode»). L’azione, l’opera, l’attività di custodire, cioè sorvegliare un luogo, curare e assistere persone o animali, conservare presso di sé oggetti affidati…avere la custodia di un edificio, del gregge, dei bambini, dei malati; incaricare qualcuno della custodia di un luogo, ecc.
È un termine che ci piace, una parola che ci affascina, che racchiude un concetto bello, complesso, importante, attualissimo. È tra gli impegni che il Creatore affida alla creatura nell’atto costitutivo della sua genesi: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e custoditela…”(Gen1,28). L’uomo, modellato ad immagine del suo Creatore, è posto sulla terra per coltivarla e custodirla.
Catullo dice che “le cose che si amano non si posseggono mai completamente. Semplicemente si custodiscono”. Papa Francesco parla di vocazione del custodire estesa a tutta la dimensione umana, cristiani e non. E aggiunge: ”È il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. È il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. È l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. È il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene”.
Penso alla nostra vocazione di “artigiani della bellezza”… sì, ci piace definire così la nostra capacità artistica, la nostra professione! Anche noi artisti, nel nostro piccolo siamo chiamati a prenderci cura, ad essere “custodi del bello”. “Il mondo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione”! San Paolo VI l’8 dicembre 1965, al termine del Concilio Vaticano II, si rivolgeva agli artisti dicendo che “la bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione. E questo grazie alle vostre mani (…) Che queste mani siano pure e disinteressate! Ricordatevi che siete i custodi della bellezza nel mondo”. Riteniamo che nel nostro percorso artistico comune (CarteM studio) queste parole sono linee guida fondamentali, ogni lavoro che pensiamo, progettiamo e realizziamo, dal più piccolo al più grande dal più semplice al più complesso è segnato da una sensibilità, un rispetto, un ascolto, un’attenzione e una cura davvero speciali. Tutte caratteristiche rivolte nei confronti delle persone (committenti, collaboratori e fruitori… ) e delle cose (dettagli, materiali, luoghi). Tutto avvolto e compreso nello scrigno della CUSTODIA.
Meo Castellano e Pino Massarelli
Buon Pastore
2021,terracotta policroma e ulivo su fondo laccato
collezione privata, Bari
San Carlo Borromeo e S. Ambrogio
2021, terracotta policroma, legno dipinto e ferro
Chiesa di S. Ambrogio, Seregno, Milano
Tabernacolo
2021, legno, resina dipinta e patinata, ottone e tessere vitree
Chiesa di S. Sebastiano, Galatina, Lecce